La Videoinipoesia
Manifesto Inista
E ho visto talvolta ciò che l’uomo ha creduto di vedere.
- R., inista nella veggenza.
L’epigrafe è qualcosa di più, ci esenta dallo spiegare che vaghe e diverse ricerche in tale direzione non hanno nulla a che fare con quella che da oggi si chiamerà Videoinipoesia.
L’uso dei simboli della fonetica internazionale doveva necessariamente condurre alla videoinipoesia, anche se quest’ultima è un’integrazione, un ampliamento di questo nel visivo, non una sostituzione.
È MUSICA DI IMMAGINI (CON MUSICA). PATHOS E RITMO DELL’INIA IN MOVIMENTO.
La musica sinfonica non era musica operistica.
La poesia lirica non era romanzo.
La videoinipoesia non è cinema.
È ILLIMITATA.
La videoinipoesia non è soltanto multimediale.
Il collage era anche una filosofia.
Il collage non era il multimediale.
Il multimediale è anche una filosofia.
L’arte multimediale (specialmente quella sbandierata) è segno d’impotenza e grossolanità intellettuale.
Nella pratica multimediale qualcuno di noi è un virtuoso. Già sentiamo che il collegamento del computer con la videocamera, il compact disc e altro potrà rappresentare, tra non molto, un limite.
Il povero è sovente più libero del ricco, ma il ricco potrebbe essere ancor più libero (è un mentecatto chi vuol dar senso negativo a queste parole).
La penna, il pennello, il computer, l’uccello sono utensili. Non è tecnologia fine a se stessa.
Dalla tecnologia alla scienza. Prima l’opera d’arte era sintesi ed esposizione, ora è pure analisi e scoperta.
Quando in questa performance, nemica delle performances, non traspare il sospetto dell’opera vediamo la videoinipoesia.
Il vecchio minotauro diceva che la bellezza sarà convulsa o non sarà, ma non immaginava quanto.
GLI ANTICHI. A ben guardare, da sempre l’idea del computer è stata nella mente dell’uomo, guidato dal sogno poetico. Questo desiderio era più un’esigenza creativa che pratica. Nei più recenti il sogno prese coscienza. Ricordiamone alcuni : Arthur, senza riuscirvi, voleva introdurre in poesia suoni, profumi e colori; Charles inventò il fonografo per metterlo al servizio della poesia; e da poeta Guillaume comprese Charles e pensò al cinema.
I CONTEMPORANEI. Gli apocalittici temono la macchina; i computeristi il blackout. Ignoranti e timidi i primi, fanatici e ottusi i secondi. Più pericolosi i secondi. Passeranno quando penna e computer torneranno al loro posto.
DA OGGI. Andiamo. Dalla simultaneità almeno in un’altra dimensione.
La Videoinipoesia.
Da oggi.
Laura Aga-Rossi, Giovanni Agresti, Gabriel-Aldo Bertozzi, Furio De Mattia, Pietro Ferrua, Krister Follin, Iniero Garesto, Eugenio Giannì, Maria Pia Iniello, Koinèini, Lisiak-Land Diaz, Gaetano Marinò, Giorgio Mattioli, Angelo Merante, François Proïa, Sandro Ricaldone.
- Ideazione : Roma, 17 giugno 1990
- Realizzazione : S, Apollinaire, 14-15 settembre 1990.